Aus der Kommission
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Nouvelles de la commission
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La commissione informa
Fälle aus der Beratung
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Cas tirés de lapratique
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Casisticadel serviziodi consulenza
27
12/2014
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TANGRAM34
Casi di controlli di identità eseguiti sol-
tanto sulla base del colore della pelle, il co-
siddetto
profiling
razziale, non sono rari nel-
la quotidianità delle consulenze della CFR.
In particolare nelle grandi città, negli aero-
porti, nelle stazioni, nei trasporti pubblici e
nelle zone di confine, il
profiling
razziale è
piuttosto diffuso, soprattutto nei confronti
delle persone di colore. Poiché gli interessati
in queste situazioni si sentono comprensibil-
mente discriminati e considerano ingiusto il
controlloarbitrario, inmolti casi resistonoalla
polizia. Questo porta regolarmente a un’e-
scalation e all’uso eccessivo della violenza da
parte degli agenti. Chi subisce un tale tratta-
mento ha senz’altro la possibilità di adire le
vie legali. Tuttavia, come risulta evidente dal
caso descritto, si tratta spesso di un percorso
molto lungoe tortuoso.
Blogdiscriminatorio inunportaledi
notizie
Una donna ha segnalato alla CFR un post
satirico pubblicato nel blog di un portale di
notizie svizzero. Tema del blog erano gli ste-
reotipi dei clienti dei supermercati. Vi compa-
riva un cassiera di nome «Kassovic», mentre
tutte le altrepersone avevanonomi svizzeri o
di fantasia. Ladonna, chehaun cognome sla-
vo, si è sentitadiscriminata ehapreso contat-
to con l’autore del testo. Questi però si è solo
mostrato divertito e ha continuato a ritenere
di nonaver fattonulladimale. Voleva soltan-
to scrivere qualcosa sugli stereotipi e secondo
lui quasi tutti i cassieri hanno un nome che
finisce in «-ic». Secondo l’autrice della segna-
lazione, successivamente molti utenti hanno
commentato il post prendendosi gioco dello
stereotipo rappresentato dal cognome «Kas-
sovic» e redigendo altri commenti discrimina-
tori. LaCFR l’ha informata cheper i commenti
che violano la norma contro la discriminazio-
Casisticadel serviziodi consulenza
Profiling razziale
La moglie di uno svizzero di colore si è
rivolta alla CFR perché suo marito era stato
ferito da agenti di polizia nel quadro di un
controllo di identità. Agli agenti la situazio-
ne era sfuggita di mano quando l’uomo, sen-
tendosi discriminato in quanto unica persona
controllata sul tram, aveva rifiutato di esibire
i documenti. Gli agenti lo avevano allora am-
manettato impiegando spray al pepe e man-
ganelli eprendendoloper lagola. Per l’uomo,
cardiopatico, lo spray al pepe e la violenza fi-
sica avrebbero potuto risultare letali. Egli ha
quindi denunciato la polizia per abuso d’uffi-
cio, esposizione a pericolo della vita e lesioni
personali. Il pubblico ministero ha sospeso il
procedimento, ma il tribunale cantonale ha
annullato ladecisionedi sospensionee rinvia-
to la pratica all’autorità inquirente per ulte-
riori interrogatori. Ottemperatoalla richiesta,
il pubblico ministero, ritenendo che non vi
fossero cambiamenti nelle risultanze proba-
torie, ha di nuovo sospeso il procedimento.
L’interessato ha impugnato la decisione di-
nanzi al tribunale cantonale, ma il suo ricorso
è stato respinto. A questo punto, l’uomo ha
inoltrato ricorso inmateriapenale al Tribuna-
le federale. Il Tribunale federale ha accolto il
ricorso e rinviato il caso all’istanza inferiore,
inquesto caso il pubblicoministero. L’avvoca-
to dell’interessato ha ora fondati timori che
il pubblicoministero, che ha già sospeso due
volte il procedimento e deve ora formulare
l’accusa, sia prevenuto. Ne ha quindi chiesto
la ricusazione.
La moglie del ricorrente voleva sapere se
la CFR è a conoscenza di casi analoghi e, se
sì, che cosa è stato fatto in questi casi. Inoltre
desiderava esseremessa in contatto con altre
vittimedi
profiling
razziale.