TANGRAM 34 Bulletin della CFR Dicembre 2014 - page 8

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E come si può essere sicuri che la persona che
accusiamodi razzismonon stia invece denun-
ciando il razzismo, sia pure con una rudezza
taleda far pensare il contrario?
Non ci sono regole assoluteperché l’inten-
zione e il contesto rivestono un’importanza
fondamentale nella valutazione. L’umorismo
non deve essere uno strumento per violare la
dignità altrui né unmezzoper propagandare
e diffondere la denigrazione o la negazione
dell’Altro.
«Non c’ènulladi comicoal di fuori del pro-
priamente umano», scrisse Bergson. L’umori-
smoèdunqueunaquestione traesseri umani,
tra chi lo produce e chi ne è oggetto, diretta-
menteo indirettamente. Per saper rideree far
ridere è necessaria una profonda conoscenza
di sé eungrande rispettodegli altri.
La vera comicitànon sa che farsenedi bat-
tute mediocri e di sedicenti comici d’intelli-
genzae sensibilitàmediocri.
Editoriale
MartineBrunschwigGraf
PresidentedellaCFR
Si può ridere di tutto? La risposta non è
facile.
Spontaneamente si sarebbe tentati di ri-
spondere di sì, perché la libertà di ridere e di
far rideremerita di essere garantita e preser-
vata. Ma non è tutto così semplice. Far ridere
non è una cosa innocente. Il bersaglio scelto,
le parole e i gesti usati, il tono di voce: tutto
può prestarsi a controversie. Ecco perché la
CFR ha deciso di dedicare questo numero di
TANGRAM all’umorismo, al suo ruolo e al suo
impattonell’universodella lottaal razzismo.
«L’uomo illuminato si astiene dall’elogio
e dalla censura. Sa che sull’arte, lo spirito e i
gusti l’opinione di uno solo non è legge per
tutti. Sa che per giudicare la regola migliore
è attendere e che la decisione del pubblico è
l’unica che resta.» Così scriveva il drammatur-
go Jean-Baptiste Gresset nel 1747 … Questa
riflessione non ha perso niente della sua at-
tualità e si addice perfettamente ai dibattiti
sugli spettacoli di Dieudonné, il comico con-
dannatoapiù riprese in Franciaper il caratte-
reantisemitadel suoumorismo.
Bisogna vietare a priori uno spettacolo se
per esperienza si può temere che contenga
elementi di natura chiaramente razzista? La
Francia ha deciso di sì. In Svizzera ci si è op-
posti finoraalla censuraapriori, ben sapendo
che è sempre possibile intervenire duramente
a posteriori. A parte i motivi di natura giuri-
dica, è chiaro che il timore che praticando la
censura si finisca per dare credibilità alle opi-
nioni che si vogliono attaccare ha certamente
il suo peso nell’atteggiamento più prudente
del nostroPaese.
Ma bisogna porsi anche altre domande.
Per esempio, come si fa a sapere che non si è
più inpresenzadi umorismo,madi razzismo?
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