TANGRAM 34 Bulletin della CFR Dicembre 2014 - page 82

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Humor, Satireund Ironie
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L’humour, la satire et l’ironie
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Umorismo, satirae ironia
Rückeroberungdes Humors
La réappropriationde l’humour
La riappropriazionedell’umorismo
TANGRAM 34
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12/2014
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Intervista di VeronicaGalster a PaoloGuglielmoni e Flavio Sala (i «Frontaliers») |«Male non fare, paura non avere»
sie, ma se con quella verità alimenti solo rab-
bia e violenza? È una domanda importante,
la risposta non è ovvia. Il servizio pubblico
SSR, nel nostro caso laRadiotelevisione svizze-
ra di lingua italiana, ci aiuta a orientarci. Per
mandato, dobbiamo realizzare programmi
che facilitino l’incontro e non lo scontro. La
coesione del tessuto sociale e non il suo sfal-
damento. Questonon significa chedobbiamo
vietarci soggetti controversi. Il discrimine è
come li trattiamo.
Credo che «Frontaliers» sia unbuon esem-
piodi come si possaprovocare il pubblico - sui
pregiudizi che ci accompagnanonella crescita
di qua e di là della frontiera - senza per que-
sto radicalizzare i fronti suun temagià caldo.
Anzi, facendoli proprio incontrare, Svizzeri e
Italiani.
Il prossimoprogettodei «Frontaliers»?
Dal 9 dicembre saremo in tutte le filiali
di Migros Ticino e agli sportelli dei principa-
li comuni del Grigioni italiano con un nuovo
DVD dedicato alla lingua italiana. Bernasconi
&Bussenghi contribuirannoa sostenereunar-
ticolato progetto RSI - radio, tv, web& social,
DVD - legato alla promozione dell’Italiano,
iscritto nella nostra Costituzione come lingua
nazionale,ma semprepiùminoritarioa livello
federale.
VeronicaGalster, licenziata in scienzepolitiche, ègiornali-
sta.
«Frontaliers» dimostra che si può ridere
di tutto. Avere paura di offendere, non deve
essere un limite perché se il lavoro è fatto a
regola d’arte, prendersela o non prendersela
diventauna sceltadi chi a turnofiniscenei no-
stri sketch. Crediamoperò (e inquestoancora
una volta il servizio pubblico aderisce perfet-
tamente ai nostri valori personali) che il co-
micodebba chiedersi sempre dov’è il confine,
dov’è la sua «dogana». Chi ha troppo potere
finisce per abusarne. Se il comico non si cura
delle conseguenzedelle sueazioni, finisceper
prendersi troppo sul serio, sopravvalutarsi e
indulgere nell’errore. «Male non fare, paura
non avere». Il diritto di satira deve essere sì
garantito, ma il comicononpuòusare questo
diritto per colpire indebitamente i suoi «ber-
sagli».
Seunodi voi fosse frontaliere, pensate che
potreste spingervi oltre i limiti che vi fissate
come ticinesi?
Flavio Sala: Io sono nato e cresciuto in Ti-
cino, adAgarone, ma il mio personaggio, Ro-
berto Bussenghi da Usmate-Carate, viene già
percepito dal pubblico come vero frontaliere.
Questo è dovuto alla caratterizzazione del-
la voce, molto aderente all’inflessione della
zona di Como. Per rispondere direttamente,
credo che forse un vero frontaliere tendereb-
bea radicalizzare il confronto, così come forse
farebbe una vera guardia di confine svizzera.
Comedicevamopiù sopra, un comico chenon
ha conti in sospeso da saldare può offrire un
punto di osservazione nuovo e costruire un
terreno d’incontro che poggia proprio sull’u-
morismo.
Con l’umorismo si possono combattere i
pregiudizi?
Ne siamo convinti, ma con l’umorismo si
può anche essere violenti, alimentando un
conflitto già in essere. La comicità può, certo,
servire a smascherare i pregiudizi e le ipocri-
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