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Auswirkungender StigmatisierungundGrundsatz der Gleichheit
Les effets de la stigmatisationet leprinciped’égalité
Effetti della stigmatizzazione eprincipiodi uguaglianza
TANGRAM 35
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6/2015
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VeronicaGalster | «Occorronomodelli positivi da sostituire a quelli tradizionali»
domina il comandamento «ero straniero, mi
avete ospitato». Dall’altra parte, risuona l’ur-
lo di paura, e di egoismo: «la barca è piena».
Questo slogan politico ferisce la tradizione
cristiana occidentale e ferisce la tradizione
svizzera, violando il preambolo della Costitu-
zione federale del nostro Paese che, testual-
mente, promuove lo «spirito di solidarietà e
di apertura al mondo». La paura, che è sol-
tantoun istinto, sbriciolando le colonne della
Svizzera, acceca le persone. L’eguaglianza di
tutti gli esseri umani, scolpi-
ta così faticosamente nelle
Convenzioni internazionali e
nelle Costituzioni, viene cor-
rosa, giorno per giorno, dalla
paura nei confronti dell’altro,
del diverso. Gli accecati suddi-
vidono lepersone frabianchi,
neri, gialli, colore della pelle,
costumi e lingue diverse inve-
ce di suddividerli fra persone solidali e perso-
neegoiste. Senon fossedrammaticonelle sue
conseguenze, l’accanimento contro i minareti
e il burqa, ossia presenze assolutamente iso-
late e innocue nel territorio svizzero, farebbe
soltanto ridere.
Il razzismo in Svizzera, secondo lei, è au-
mentato o ha semplicemente cambiato «ber-
saglio»?
La mancanza di rispetto verso il principio
dell’uguaglianza fra tutti gli esseri umani,
principio cristiano e principio così profonda-
mente svizzero, in questi anni conduce addi-
ritturaapromuovere categoriediversedi sviz-
zeri, ancoraunavoltaviolando laCostituzione
federale: si pretendedi distinguere fra i diritti
degli svizzeri da più generazioni rispetto agli
svizzeri che hanno ottenuto la cittadinanza
soltantodaunagenerazione.
A questo proposito, si sta discutendo a
livello federale sulla possibilità o meno di
Paolo Bernasconi, ex
procuratore in Ticino,
è molto impegnato
politicamente e negli
ultimi anni si è battu-
to in prima linea nel-
la lotta al razzismo e
alla xenofobia, oltre
che contro il degrado del dibattito politico in
Ticino, principalmente innescato dal domeni-
caledellaLegadei Ticinesi.Di seguito ci rivela
le suepreoccupazioni inmeri-
to al razzismo e alla xenofo-
bia in Svizzera, e spiega come
secondo lui sia importante
puntare sui giovani e sulla
loro educazione per arginare
il problema.
SignorBernasconi, i recenti
risultati di uno studio commis-
sionato dal Servizio per la lotta al razzismo
hanno rilevato forti pregiudizi verso gli stra-
nieri in Svizzera, soprattutto verso imusulma-
ni, che spesso sfociano in xenofobia e razzi-
smo. A suomodo di vedere qual è il livello di
razzismo in Svizzera in generale e in Ticino in
particolare?
Lapauradell’altro caratterizzaogni essere
vivente. È diffusa anche fra gli esseri umani,
in ogni cultura. A differenza degli altri esse-
ri viventi, l’essere umano è progredito e, nei
millenni, in tutte le culture, ha saputo sosti-
tuire la paura con quegli atteggiamenti che
caratterizzano l’essere umano, anzitutto la
solidarietà.
La solidarietà rappresenta ilprincipale indi-
catoredel livellodi progressoumano. Tutte le
religioni la praticano, tutte le Costituzioni, in
forme diverse, la proteggono e la promuovo-
no, salvo nelle dittature. Purtroppo, nel cam-
mino delle civiltà, mai nulla è acquisito. Nella
nostra cultura occidentale, di radice cristiana,
«Occorronomodelli positivi da sostituire
aquelli tradizionali»
Intervistadi VeronicaGalster a PaoloBernasconi
La solidarietà
rappresenta il
principale indicatore
del livellodi
progressoumano.
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