TANGRAM 33 Bulletin de la CFR Juin 2014 - page 90

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Anti-Schwarzer Rassismus
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Racismeanti-Noir
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Il razzismo contro i Neri
Arbeit undPrivatleben: dieTückendes Alltags
Travail et vieprivée : des embûches auquotidien
Lavoro e vitaprivata: insidiequotidiane
TANGRAM 33
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6/2014
| MuminaContessi | «Si mettono in campomolte energie per sensibilizzare la popolazione»
porta nelle piazze i temi di cui stiamo dibat-
tendo, ricordando alla gente del posto che lo
straniero è una risorsa, non qualcuno da te-
mere o da allontanare. Però non è facile; c’è
una mentalità dura da combattere, quella di
chi ritiene cheognunodebba rimanere a casa
propria.
Che ruologioca lapolitica inquesto senso?
Un ruolo fondamentale. Pensi cheogni cin-
que anni c’è una legge nuova che peggiora
la situazione dei rifugiati. Ci sono politici che
sfruttano questa situazione per intercettare i
voti: in Ticino questo ruolo lo gioca la Lega,
chenon fa che acuire l’odionei confronti del-
lo straniero.
Qual è stato l’episodio accaduto in Ticino
chepiù l’ha toccatanegli ultimi anni?
La votazione sull’immigrazionedimassa.
L’obiettivoerano i frontalieri italiani, però.
Certo, mami ha rattristata lo stesso. Se c’è
tale chiusura verso uno straniero, come l’ita-
liano, che non deve imparare la lingua, che si
veste comeun ticinese, che è insommamolto,
molto simile a chi abita qui, immaginiamoci
che accoglienza può essere riservata a una
persona che vienedaunaltro continente.
Che colpehanno imedia?
Diverse. Personalmentemi dàmolto fasti-
diouna certa immagine che vienedatadell’A-
frica, presentata sempre nei suoi aspetti più
tristi.Mai una volta che raccontassero laparte
belladel nostro continente, le sueattrattivee
i suoi punti di forza.
Equesto, a suoavviso, è controproducente.
È un racconto dell’Africa parziale, che le
rema contro. Le faccio un esempio: l’associa-
zioneMedici senza frontiere aiuta tantissime
persone in tutto il mondo, ma quando deve
fare una campagna per raccogliere fondi, che
mento gastronomico, la sagra dell’antilope,
cheha come scopoquellodi avvicinare lagen-
te alla culturaafricana attraverso il cibo.
Per quanto riguarda il razzismo in Ticino,
le cose stannomigliorandoopeggiorandoul-
timamente?
Mi pare che stiano peggiorando. L’Unione
europea, gli accordi bilaterali e la libera circo-
lazione delle persone purtroppo hanno come
effetto secondario e involontario un sensibile
aumentodell’odio versogli extracomunitari.
Mi ripeta i luoghi comuni più famosi nei
confronti degli africani.
Si dice che sono approfittatori, che non
han voglia di lavorare, che non hanno nessu-
na intenzionedi integrarsi.
Perché lagente azzardaquesti giudizi?
Perchéparla senza conoscere. Primadi giu-
dicare, bisognerebbequantomeno informarsi.
Il mondo del lavoro è equo? Una persona
di colore, svizzera e qualificata, ha le stesse
opportunitàdi unbianco?
Dipende. Se ti trovi di fronte una persona
che odia gli stranieri e i Neri, il tuo curricu-
lum diventa improvvisamente ininfluente.
Qualche anno fa ci sono stati alcuni datori di
lavoro elvetici che senza troppi giri di paro-
le hanno esplicitato di non voler prendere in
considerazione alcune candidaturepermotivi
legati al coloredellapelle. La cosaha suscitato
scalporee sen’èparlatomolto sui giornali.
Se ne parla, ma senza successo. Lei crede
che le istituzioni si diano abbastanza da fare
permigliorarequesta situazione?
Nonpossodire chenon si faccianulla, anzi,
noto che si mettono in campomolte energie
per sensibilizzare la popolazione. Nella Sviz-
zera romandae inquella italianaogni anno si
propone la Settimana contro il razzismo, che
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