TANGRAM 33 Bulletin de la CFR Juin 2014 - page 89

89
Anti-Schwarzer Rassismus
|
Racismeanti-Noir
|
Il razzismo contro i Neri
Arbeit und Privatleben: dieTückendes Alltags
Travail et vieprivée : des embûches auquotidien
Lavoro e vitaprivata: insidiequotidiane
MuminaContessi | «Si mettono in campomolte energie per sensibilizzare la popolazione» |
6/2014
|
TANGRAM33
La leggeèabbastanza severanel puniregli
atti di razzismo?
Sono difficili da dimostrare. Se non c’è un
testimone chehaudito con le sueorecchiegli
insulti, diventa la mia parola contro la tua.
Questoèunpeccatoperché se lagente sapes-
se che certe parole o certe azioni portano a
reali conseguenze penali, farebbe più atten-
zionea comportarsi inun certomodo.
Queste forme discriminatorie sono dirette
ai Neri ingeneraleo soloagli africani?
Lamia impressione è che siano rivolte agli
stranieri tout court. Ma, visto che le persone
con la pelle scura si mimetizzanomeno facil-
mente, la loro condizione di immigrati è ben
visibile e di conseguenza sono prese di mira
piùdi altri.
Il razzismo però lo subiscono anche Neri
naturalizzati, con regolare passaporto elveti-
co.
Certamente. Imiei ragazzi, figli di padre ti-
cineseedime, che risiedo in Svizzeradaanni,
potrebbero subireungiornoquestogeneredi
angherie, anche se per ora non è successo o,
se è capitato, nonme l’hanno detto. Ma stu-
dianoancora. Ilmondodel lavoroèpiù crude-
ledella scuola.
Che cosa fadi concreto laComunitàafrica-
na del Ticino per combattere il problema del
razzismo?
Cerchiamo di stare vicino alle persone che
subiscono, di parlare con loro, di informarli su
come agire se si sentono vittime di un atto di
razzismo. Diciamo loroa chi possono rivolger-
si.Organizziamo incontri edibattiti sull’attua-
lità che coinvolgano non solo i membri della
Comunità, ma anche la popolazione locale,
per spiegare chi sono gli africani e quali sono
le loro abitudini. Ci sono eventi fissi annuali.
Un incontroall’anno, per esempio, èdedicato
alla letteratura africana; poi c’è un appunta-
«Simettono in campomolte energieper
sensibilizzare lapopolazione»
Intervistaa curadi LauraDi Corcia
«A voltemi chiedo: che sensoha concede-
re interviste, ripetere le stesse cose, se poi la
situazione non cambia?». Non c’è ottimismo
nelle parole di Mumina Contessi, in Svizzera
dal 1989, mediatrice culturale, membro della
Commissione cantonaleper l’integrazionede-
gli stranieri. All’ex presidentessa della Comu-
nità africanadel Ticino, sostituita apartireda
gennaio da Hawa Di Maria, abbiamo chiesto
di parlare di razzismo verso le persone di co-
lore.
Signora Contessi, il colore della pelle è an-
coraun tabù?
Purtroppo sì. Lepersonenerepercepiscono
anchedaun semplice sguardo ladiffidenza, il
razzismo, quandonon arrivano commentini o
appellativi poco simpatici, tipo «negro».
E la tendenzaèquelladi subirequestoge-
neredi discriminazioni?
Raramente se ne parla, in effetti, perché
non tutti sanno come muoversi. Poi c’è una
sorta di rassegnazione, ci si chiede, «chi mi
ascolta?», «chi farà qualcosa per me?». Si la-
sciaperdere, ci si dice cheè inutile continuare
a lottare perché tanto nessuno fa niente di
concretoper cambiare la situazione.
Avolte, però, ingoiaoggi e ingoiadomani,
qualcuno scoppia.
Capita. Ricordo il caso di un ragazzo che
veniva chiamato«negretto» sul luogodi lavo-
ro e alla fine, dopo aver appurato che le sue
lamentele non venivano ascoltate dal capo,
ha sbottato e ha ferito con un coltello il col-
lega. Ho parlato con questa persona perché
contro di lei è stata sporta denuncia; il mo-
tivo di quel gesto violento è venuto a galla
dopo. La cosa che mi ha lasciata perplessa è
che l’altro, lungi dal prendersi le sue responsa-
bilità, hadichiarato chenon si trattavaaffatto
di razzismo, ma di uno scherzetto innocuo. Ci
rendiamo conto?
1...,79,80,81,82,83,84,85,86,87,88 90,91,92,93,94,95,96,97,98,99,...138
Powered by FlippingBook