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Anti-Schwarzer Rassismus
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Racismeanti-Noir
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Il razzismo contro i Neri
Polizeigewalt und racial profiling
Violences policières et profilage racial
Violenzedellapoliziaeprofiling razziale
TANGRAM 33
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6/2014
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DeniseGraf | Le profilage racial du point de vue des victime
Il profiling razzialedal puntodi vista
delle vittime
Amnesty International è regolarmente
contattata da persone che si ritengono vitti-
me del
profiling
razziale. Nel novembre del
2012, una persona originaria dell’Africa oc-
cidentale si è rivolta all’organizzazione per
riferire la sua esperienza: un giorno, mentre
camminava, è stata bruscamente fermata da
diversi agenti di polizia, gettataa terrae, sen-
za che le fosse comunicato il motivo, portata
in commissariatodove le è stato chiestodi to-
gliersi i vestiti per la perquisizione. Soltanto
dopo aver appreso che la persona si trovava
in Svizzera per motivi di studio, la polizia ha
presentato le proprie scuse. Per la vittima, il
profiling
razziale è sempre un evento molto
traumatico, che suscita un senso di umilia-
zione, esclusione e sgomento di fronte a un
arbitrio incomprensibile. In caso di denuncia
penale, queste pratiche spesso sono coper-
te dal procuratore incaricato o dai tribunali;
inoltre, procedere penalmente contro la po-
lizia è molto oneroso. La risposta dei consul-
tori specializzati costituisce spessoun secondo
trauma per le vittime, poiché le rimostranze
di queste persone, appartenenti aminoranze
visibili, non sonoascoltate con il dovuto senso
criticoe sovente sono liquidate conungeneri-
co «la polizia ha il diritto di procedere a con-
trolli d’identità».
Interpellareunapersona con l’unicoprete-
sto del sesso, della «razza», del colore della
pelle, della religione, della lingua, dell’età,
dello statuto, del modo di vestirsi o di qua-
lunque altro criterio distintivo è totalmente
arbitrario e va quindi vietato. Ai fini di un
giudizio, è dunque fondamentale conoscere
la valutazione compiutadallapoliziaprimadi
intervenire: ha soppesatoaccuratamente tutti
gli indizi, ossia quelli che oggettivamente la-
sciano supporre il compimentodi un’infrazio-
ne e quelli che invece sembrano palesemente
contrari?Oppure ha agito con arbitriobasan-
dosi soltanto su criteri che rientrano nel
pro-
filing
razziale?
DeniseGraf lavora come giurista nella Sezione svizzera di
Amnesty International e si occupa, fra l’altro, delle violen-
ze commessedallapolizia.
Racial profiling: DieSicht derOpfer
Amnesty International wird regelmässig
von Personen kontaktiert, die sich als Opfer
diskriminierender Behandlung sehen, weil sie
auf Grund ihrer «Merkmale» einem bestimm-
ten Täterprofil entsprechen. Im November
2012 meldete sich beispielsweise ein Student
aus Westafrika bei der Organisation und be-
richtete über eine solche Erfahrung. Er war
gestossen, zu Boden gebracht und von meh-
reren Polizeibeamten ohne Begründung auf
das Polizeirevier geführt worden, wo er sei-
ne Kleider ausziehenmusste. Die Polizei ent-
schuldigte sich, nachdem sie erfahren hatte,
dass er inder Schweiz studierte. Für dieOpfer
bedeutet
racial profiling
immer eine Trauma-
tisierung, dieeinGefühl derDemütigung, der
Ausgeschlossenheit und der Willkür hinter-
lässt. Kommt es zueiner Strafanzeige,werden
die polizeilichen Praktiken vom zuständigen
Staatsanwalt oder sogar von den Gerichten
häufig gedeckt. Zudem ist es sehr kostspielig,
ein Strafverfahren gegen die Polizei zu füh-
ren. Die Antwort der Opferhilfedienste gerät
oft zu einer weiteren Traumatisierung, denn
hier werden Klagen von Personen, die Min-
derheiten angehören, kritisch aufgenommen,
undoftwirdeinfachdaraufhingewiesen,dass
diePolizei berechtigt ist, solche Identitätskon-
trollendurchzuführen.
Die Festnahme einer Person auf Grund ih-
res Geschlechts, ihrer «Rasse», ihrer Hautfar-
be, Religion, Sprache, ihres Alters, ihres sozia-
len Status, ihrer Art, sich zu kleiden, oder auf
der Grundlage anderer besondererMerkmale
ist totaleWillkür undmuss untersagtwerden.
Es gilt zu klären, nach welchen Kriterien die
Polizei eingreift. Nimmt sie eine Interessen-
abwägung vor zwischen objektiven Indizien
für und gegen eine Straftat, oder handelt sie
willkürlich, indem sieausschliesslichnachdem
racial profiling
vorgeht?
DeniseGraf ist Juristinder Schweizer SektionvonAmnesty
International und unter anderem zuständig für Fälle von
polizeilicher Gewalt.