Un cittadino di origini kosovare impiegato in un’agenzia di sicurezza subisce per mesi forme sottili di mobbing razzista da parte di due colleghi e un superiore. L’interessato cerca di discutere direttamente con queste persone del loro comportamento. Per tutta risposta subisce ulteriori molestie verbali e una riduzione delle ore di lavoro. La segreteria della CFR ha seguito la vittima per settimane, aiutandola a preparare i colloqui con il superiore e i rappresentanti del servizio del personale, ha analizzato con lui i risultati nel corso di colloqui telefonici di follow-up e lo ha aiutato a decidere quali passi intraprendere. Poiché sia il servizio del personale sia i superiori ostacolavano qualsiasi soluzione, l’uomo ha scritto – sempre con l’aiuto della segreteria della CFR – una lettera all’attenzione della direzione generale dell’azienda, che ha provocato la reazione del vicedirettore. Sono stati organizzati due incontri nel corso dei quali è stata espressa grande comprensione nei confronti dell’interessato. Le ore di lavoro sono state aumentate e i soprusi da parte dei due colleghi e del superiore sono diminuiti. Ma l’uomo è ora tendenzialmente relegato ai margini e ignorato. La segreteria della CFR ha deciso di sottoporre il caso a un centro di consulenza specializzato in mobbing.
In una parrocchia, nel giro di cinque anni sono stati sollevati dalle loro funzioni due parroci di origine polacca. Stanca di «assistere impotente a questi episodi di stampo xenofobo», una persona si è rivolta alla segreteria della CFR esortandola a intervenire. Entrambi, scrive, sono vittime di un’azione di mobbing a sfondo xenofobo. Nonostante fossero beneamati dalla comunità dei fedeli, i due sacerdoti polacchi sono stati esonerati. In mancanza di un centro di assistenza e consulenza cantonale, la CFR ha consigliato alla persona di scrivere al vicario generale e al presidente del consiglio parrocchiale per chiedere chiarimenti in merito ai fatti esposti. Nella sua risposta, il vicario generale ha riferito che contatterà il presidente del consiglio parrocchiale.
Inizio paginaUltima modifica: 02.01.2019
La CFR gestisce una banca dati che raccoglie le decisioni e le sentenze pronunciate dal 1995 dalle diverse autorità giudiziarie svizzere in virtù dell’articolo 261bis del Codice penale.