Sintesi dell'articolo
«Langfristiger Lernprozess. Integration von Menschen mit Migrationshintergrund in Sportvereinen» (tedesco)
Autori
Jenny Adler Zwahlen è collaboratrice scientifica del servizio Integrazione e prevenzione dell’Ufficio federale dello sport.
jenny.adlerzwahlen@baspo.admin.ch
Siegfried Nagel è direttore dell’Istituto di scienze dello sport dell’Università di Berna
siegfried.nagel@ispw.unibe.ch
Torsten Schlesinger è professore alla Facoltà di scienze
dello sport dell’Università della Ruhr di Bochum (D)
torsten.schlesinger@rub.de
L’integrazione sociale delle persone con retroterra migratorio nelle società sportive non avviene da sé, ma richiede sforzi da parte di tutti. In un progetto sono stati esaminati i fattori che la favoriscono e le barriere che deve superare.
Le società analizzate adempiono in ampia misura il ruolo integrativo loro ascritto. In genere svizzeri e immigrati sono molto ben integrati. Le discriminazioni e i conflitti interculturali sono rari.
Lo studio evidenzia anche che l’integrazione non avviene da sé, ma che sono necessari sforzi da parte sia dei membri, immigrati e svizzeri, sia da parte dei responsabili delle società. Per l’integrazione sono inoltre rilevanti determinati fattori, sia a livello di membri sia a livello di società.
Un’integrazione a tutti gli effetti delle persone con retroterra migratorio è possibile se le società offrono loro attivamente un accesso paritario a opportunità di inserimento che contribuiscono a rafforzare le quattro dimensioni chiave dell’integrazione: sociale (interazione), strutturale (partecipazione), culturale (acculturazione) ed emotiva (identificazione).
Per le società sportive, l’apertura interculturale comporta un lungo e complesso processo d’apprendimento.