La legge sullo stazionamento delle comunità nomadi (Loi sur le stationnement des communautés nomades, LSCN) adottata dal Cantone di Neuchâtel disciplina lo stazionamento in territorio cantonale di comunità nomadi svizzere e straniere.
Nel 2018 la CFR ha incaricato il professor Schweizer di redigere una perizia sulla compatibilità della LSCN con la Costituzione federale e il diritto internazionale. L’autore è giunto alla conclusione che la legge neocastellana è in contrasto con diverse norme del diritto costituzionale e internazionale. Contro la LSCN viene successivamente interposto ricorso dinanzi al Tribunale federale, il quale, nella sua decisione 145 I 73, esamina a sua volta la compatibilità della legge cantonale con la Costituzione federale e il diritto internazionale concludendo che la LSCN non viola nessuna norma, né costituzionale né di diritto internazionale.
Poiché la legge neocastellana è la prima del suo genere e potrebbe servire ad altri Cantoni come modello per leggi proprie che disciplinano lo stazionamento delle comunità nomadi, la questione della compatibilità della legge con le disposizioni della Costituzione federale e del diritto internazionale è d’interesse generale per lo status delle persone che, in Svizzera, praticano un modo di vita nomade.
Alla luce di queste considerazioni, la CFR ha conferito alla professoressa Belser l’incarico di elaborare una perizia sulla decisione del Tribunale federale. In questa perizia si giunge alla conclusione che l’Alta Corte di Losanna non ha dato sufficientemente peso agli obblighi della Svizzera di rispettare e tutelare i diritti di Rom, Sinti/Manouches e Jenisch e di promuovere la loro identità e ha respinto a torto il ricorso.