Il Consiglio federale è incaricato di definire, per esempio modificando l'Ordinanza sull'ammissione, il soggiorno e l'attività lucrativa (OASA) o di un altro testo legislativo pertinente, dei criteri chiari per i quali la situazione debitoria e/o economica di uno straniero possa essere definita "temeraria", al fine di rendere più restrittive le condizioni per risiedere in Svizzera per gli stranieri che non ossequiano ai propri obblighi finanziari, o che non dimostrano la volontà di risanare la propria situazione debitoria.
Il Consiglio federale è incaricato di sottoporre al parlamento un progetto di legge per la creazione di centri asilanti in paesi extraeuropei, sul modello di quello appena votato dal legislativo danese.
Molti migranti sono altamente qualificati. Dalla crisi dei rifugiati del 2015 sono arrivate in Svizzera sempre più persone da Paesi con un sistema di formazione terziario ben sviluppato (Siria, Turchia, Iraq, Afghanistan, ecc.). A causa di ostacoli di tipo giuridico, burocratico o sociale molte di queste persone svolgono lavori al di sotto delle loro qualifiche. Ignorare questo potenziale non è solamente deplorevole dal punto di vista umano, è anche uno svantaggio per l'economia e i contribuenti. (...)
Il Consiglio federale è invitato a regolarizzare la situazione di tutti gli Afghani che vivono in Svizzera, comprese le persone in procedura di espulsione. A tutti loro deve essere rilasciato un titolo di soggiorno sicuro.
Il diritto al gratuito patrocinio vale soltanto per la prima procedura d'asilo e un'opposizione. Per ulteriori procedure e opposizioni il richiedente l'asilo deve in ogni caso assumersi i costi
Fondandomi sull'articolo 160 capoverso 1 della Costituzione federale e sull'articolo 107 della legge sul Parlamento, presento la seguente iniziativa:
La legislazione (CP/CPP e LStr) dev'essere modificata in modo tale che i criminali stranieri sprovvisti di un permesso di dimora in Svizzera non siano soggetti agli articoli 66a CP e 130 lettera b CPP, sempreché entro dieci giorni dall'arresto possano essere allontanati dalla Svizzera e sottoposti a un divieto d'entrata conformemente alla legge sugli stranieri.
La migrazione verso l'Europa occidentale sta cambiando notevolmente. Già solo i resoconti dei media delle ultime settimane mostrano che avviene sempre più al di fuori delle procedure regolari e che le strutture d'asilo esistenti sono sempre meno efficaci. È inoltre palese che organizzazioni criminali e attori politici provocano, canalizzano e strumentalizzano flussi migratori per i loro scopi. Qui di seguito solo alcuni esempi attuali.
- Dall'estate le guardie di confine nella Svizzera orientale segnalano un forte aumento dei passaggi di confine di cittadini afghani, perlopiù giovani uomini da tempo soggiornanti in Austria e altri Paesi dell'UE. Le autorità presumono una partecipazione di bande di passatori. (...)
Abbiamo di nuovo la guerra in Europa. Il Gruppo del Centro si aspetta che il Consiglio federale si prepari ad aiutare in maniera rapida ed efficace le persone costrette a fuggire dall'Ucraina. La Svizzera ha storicamente l'obbligo di adoperarsi con tutte le sue forze per sostenere la popolazione in Ucraina.
- Come si può garantire un coordinamento con tutti i Paesi europei al fine di accordare una protezione rapida ed efficace alle persone provenienti dall'Ucraina e permettere un'ammissione solidale? (...)
Il Consiglio federale è incaricato di elaborare una base legale per reintrodurre la possibilità di presentare domande d'asilo presso le ambasciate analogamente a quanto previsto dal vecchio articolo 20 della legge del 26 giugno 1998 sull'asilo.
Abbiamo di nuovo la guerra in Europa. Il Gruppo del Centro si aspetta che il Consiglio federale si prepari ad aiutare in maniera rapida ed efficace le persone costrette a fuggire dall'Ucraina. La Svizzera ha storicamente l'obbligo di adoperarsi con tutte le sue forze per sostenere la popolazione in Ucraina.
- Come si può garantire un coordinamento con tutti i Paesi europei al fine di accordare una protezione rapida ed efficace alle persone provenienti dall'Ucraina e permettere un'ammissione solidale? (...)
L'invasione russa dell'Ucraina genererà (già li sta generando) importanti flussi di profughi in fuga dalle regioni sotto attacco militare. La Svizzera non ne sarà esente.
Affinché sia possibile accogliere questi profughi, è intenzione del Consiglio federale accelerare il rimpatrio dei troppi migranti economici, che non scappano da nessuna guerra, ma che rimangono tuttora indebitamente a carico del nostro sistema d'asilo?
La legge federale sugli stranieri e la loro integrazione è modificata come segue:
Art. 50 Scioglimento della comunità familiare
1 Dopo lo scioglimento del matrimonio o della comunità familiare, i coniugi e i figli hanno diritto al rilascio e alla proroga del permesso di dimora originariamente ottenuto in virtù degli articoli 42, 43, 44, 45 e 85 capoverso 7 se:
a. l'unione coniugale è durata almeno tre anni e sono soddisfatti i criteri d'integrazione di cui all'articolo 58a; o
b. gravi motivi personali rendono necessario il prosieguo del soggiorno in Svizzera. (...)
Il Consiglio federale è incaricato di sottoporre al Parlamento una modifica di legge per impedire alle persone contro cui è stata pronunciata un'espulsione giudiziaria di cambiare nome.
Nel quadro della revisione della legge federale sugli stranieri e la loro integrazione, la prassi in materia di conseguenze sullo status di soggiorno in caso di ricorso all'aiuto sociale è diventata più severa. Gli inasprimenti riguardano potenzialmente tutti gli stranieri residenti in Svizzera. Dal dibattito relativo all'iniziativa parlamentare 20.451 ("La povertà non è un reato") è emerso che non tutti i Cantoni dispongono di dati attendibili. Senza questi dati non è tuttavia possibile decidere in merito alla necessità di una modifica di legge.
Prego il Consiglio federale di acquisire i seguenti dati in collaborazione con i Cantoni, fornendoli tutti retroattivamente per sette anni.
1. Quante persone titolari di un permesso B o C vivono nel rispettivo Cantone?
La Confederazione inserisce i profughi con statuto S, principalmente donne e bambini, in un programma specifico, che consente di affrontare la loro particolare vulnerabilità con il necessario sostegno psicologico. Se questo sostegno dovesse risultare efficace, occorre valutare l'opportunità di estenderlo agli altri profughi e al loro statuto. D'altro canto, il programma mira a offrire ai profughi con statuto S un empowerment per renderli ambasciatori e ambasciatrici della pace e della democrazia.
Il Consiglio federale è incaricato di stabilire una definizione delle "persone sfollate a causa di catastrofi naturali legate al cambiamento climatico" e di riconoscere loro uno statuto giuridico di rifugiato in Svizzera, a complemento della Convenzione del 1951 sullo statuto dei rifugiati, in modo da migliorare la loro protezione.