TANGRAM 39

Editoriale

Martine Brunschwig Graf è la presidente della Commissione federale contro il razzismo (CFR)

Scriviamo queste righe pochi giorni dopo l’ultimo atto antisemita perpetrato in Svizzera. Non ci sono stati né morti né feriti, ma non per questo l’atto è meno odioso. Il 5 aprile
scorso un muro dell’Università di Losanna è stato imbrattato in pieno giorno con una scritta inneggiante brutalmente alla Notte dei cristalli. Non siamo più nel 1938, ma l’antisemitismo non è scomparso. Cambia forma e trova sempre nuovi pretesti, ma c’è ancora e va combattuto con costante fermezza.

Il presente numero di TANGRAM tratta l’antisemitismo di ieri e di oggi: l’antisemitismo che si nutre di stereotipi immutabili, quello che con la scusa del conflitto in Medio Oriente vomita violenza sulle reti sociali e quello che ancora oggi sta alla base dei movimenti di estrema destra, in Svizzera come altrove.

La riflessione scientifica e l’analisi critica sono elementi imprescindibili della trattazione di ogni problematica. Il presente numero di TANGRAM pubblica contributi che affrontano l’antisemitismo sotto diversi aspetti e da diversi punti di vista. Con la varietà proposta non si vuole dare un quadro esaustivo del complesso argomento, ma s’intende almeno stimolare il dibattito.

La conservazione della memoria resta un elemento essenziale nella lotta all’antisemitismo. Siamo quindi molto soddisfatti che quest’anno la Svizzera sia chiamata a presiedere l’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto. Non è soltanto un onore, ma anche l’occasione di fare il punto della situazione e studiare come perpetuare la memoria nel mondo di oggi. I negazionisti sono ancora molto attivi – perlopiù nell’ombra, a volte però anche alla luce del sole. Le reti sociali rigurgitano di siti che diffondono false notizie e tesi pseudoscientifiche pericolose che propagano menzogne e negano l’evidenza dei fatti. I sopravvissuti all’Olocausto sono sempre meno e con loro se ne vanno le testimonianze dirette. È dunque importante trovare metodi pedagogici che permettano ai giovani d’oggi di comprendere la realtà di un periodo che non hanno conosciuto e di cui sentono parlare sempre meno.

Nessuno fa miracoli e il presente numero di TANGRAM non pretende certo di offrire soluzioni prodigiose a un flagello che da secoli non si riesce a sradicare. Ma vuole almeno stimolare la discussione e chiarire certi elementi. Buona lettura!