TANGRAM 35

«Segnalateci i contenuti inappropriati»

Sintesi dell'articolo
«Missbräuchliche Meldungen müssen uns gemeldet werden» (tedesco)

Autor

Intervista a cura di Urs Güney, giornalista indipendente.
urs_gueney@gmx.ch

Spesso si trovano contenuti razzisti in Facebook. Secondo Eva-Maria Kirschsieper, Head of Public Policy di Facebook per la Germania, l’Austria e la Svizzera, i contributi segnalati mediante l’apposito link vengono esaminati dai collaboratori della società ed eliminati se violano le condizioni d’uso. Le incitazioni all’odio razziale infrangono infatti gli standard della comunità di Facebook. Di regola i contenuti problematici sono cancellati in breve tempo. Se un utente contravviene ripetutamente agli standard appena citati, il suo profilo viene bloccato; se un profilo è esclusivamente finalizzato a diffondere istigazioni all’odio, il blocco è immediato. Facebook non esegue tuttavia autonomamente ricerche di contenuti razzisti, ma dipende dalle segnalazioni degli utenti. La società collabora inoltre con organizzazioni della società civile per impedire che il proprio social network diventi uno strumento per la propagazione di ideologie razziste. Non tutto in Facebook è pubblico, afferma Eva-Maria Kirschsieper, ma ogni persona è libera di scegliere con chi condividere i propri contributi. Facebook coopera con le autorità di perseguimento penale su richiesta di queste ultime. Malgrado sia una piattaforma per il libero scambio di opinioni che intende consentire alle persone di discutere di argomenti che stanno loro a cuore, la rete sociale non può essere strumentalizzata per atti di mobbing e per diffondere messaggi razzisti, conclude Eva-Maria Kirschsieper: su questi aspetti, Facebook ha quindi posto delle restrizioni alla sua filosofia aziendale estremamente liberale.