TANGRAM 35

Essere tutelati contro la discriminazione razziale – un diritto umano fondamentale

Sintesi dell'articolo
«Schutz vor rassistischer Diskriminierung – ein grundlegendes Menschenrecht» (tedesco)

Autore

Doris Angst, esperta di diritti umani e tutela dalle discriminazioni, è stata direttrice della CFR fino a settembre 2014.
dorisangst.hrightsexpert@gmail.com

Venti anni fa, la Svizzera ha aderito alla Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale ICERD, adottata dall’Assemblea generale dell’ONU nel 1965 ed entrata in vigore nel 1969. Dopo la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, proclamata nel 1948, si tratta del più vecchio accordo ONU in materia di diritti umani. I principi fondamentali dell’ICERD sono contenuti negli articoli 2-7. Gli Stati contraenti si impegnano a promuovere una politica volta a eliminare la discriminazione razziale nell’ambito delle istituzioni pubbliche e della legislazione, ad abrogare le norme discriminatorie e a non favorire in alcun modo forme di discriminazione razziale. Vige poi l’obbligo di punire legalmente ogni diffusione di idee basate sull’odio razziale come pure ogni incitamento alla discriminazione razziale, e di vietare le organizzazioni che propagandano la discriminazione razziale nonché l’appartenenza a queste ultime. Le autorità sono inoltre tenute a porre in atto misure preventive nel campo dell’insegnamento, dell’educazione, della cultura e dell’informazione al fine di lottare contro i pregiudizi razziali e di contribuire a una migliore comprensione reciproca. L’attuazione di queste disposizioni è verificata dal Committee on the Elimination of Racial Discrimination CERD. Gli Stati contraenti sottopongono dei rapporti al CERD, che, basandosi su questi ultimi, ha la facoltà di formulare proposte e raccomandazioni. In Svizzera, l’attuazione dell’accordo presenta grosse lacune nell’ambito della tutela giuridica delle vittime. Il principio dell’uguaglianza giuridica è garantito, ma, per quanto riguarda i fenomeni razzisti, il divieto di discriminazione sancito nella Costituzione è concretizzato solo nel diritto penale. Inoltre mancano servizi organici di consulenza e le disposizioni vigenti per l’indennizzo delle vittime di reati sono pressoché inapplicabili ai casi di discriminazione razziale.