La Commissione federale per le questioni femminili ha analizzato la situazione delle giovani donne in Svizzera e ha formulato sette raccomandazioni concrete volte a eliminare la discriminazione strutturale nel sistema educativo. Alcune di queste raccomandazioni sono rivolte alla Confederazione.
Come intende il Consiglio federale attuarle, in particolare redigendo un rapporto sugli stereotipi di genere e inserendo queste raccomandazioni nella Strategia Uguaglianza?
Il Consiglio federale è incaricato di adottare misure per garantire che le disdette dei contratti d'affitto siano considerate illegali se finalizzate unicamente a dare alloggio a richiedenti l'asilo o persone ammesse temporaneamente. Va inoltre vietato l'utilizzo provvisorio di abitazioni in affitto come alloggi destinati ai richiedenti l'asilo se questo comporta la disdetta di contratti.
Uno studio universitario commissionato dall'Ufficio federale delle abitazioni (UFAB) mostra che sul mercato immobiliare dilaga una discriminazione verso persone con un background migratorio, soprattutto verso quelle con un cognome albanese o turco, al momento della stipula di un contratto di locazione.
Si moltiplicano sui media le notizie di cittadini svizzeri, o comunque residenti, sfrattati dalle loro abitazioni per fare spazio a richiedenti l'asilo. Quelli che sembravano dei casi isolati risultano non essere tali.
La situazione è inaccettabile. A maggior ragione quando il proprietario dell'immobile è un ente pubblico.
Si chiede pertanto al Consiglio federale di intervenire subito presso tutti gli attori coinvolti affinché questi scandalosi sfratti non abbiano più luogo.
Il Consiglio federale viene interpellato in merito alla partecipazione al mercato del lavoro delle persone in cerca di protezione provenienti dall'Ucraina, anche alla luce dell'attuale carenza di lavoratori qualificati.
In particolare, vengono affrontati il riconoscimento delle qualifiche professionali e dei diplomi e la cooperazione della Confederazione con i Cantoni e i Comuni per raggiungere l'integrazione professionale, linguistica e sociale.
Nel 2019 Confederazione e Cantoni hanno concordato un'agenda comune per integrare più rapidamente nel mondo del lavoro e nella società i rifugiati riconosciuti e le persone ammesse provvisoriamente. Persistono tuttavia ostacoli legali e di altro genere all'assunzione di queste ultime, in particolare per l'impiego presso organizzazioni internazionali e quasi intergovernative.
Il Consiglio federale è incaricato di riconoscere e cofinanziare come compito d'importanza nazionale corsi di lingua e postqualifica presso le scuole universitarie svizzere per permettere agli studenti e ai laureati, la cui formazione in Svizzera non è riconosciuta, di non perdere quanto fatto e di riprendere al più presto gli studi.
Il Consiglio federale è incaricato di illustrare in un rapporto le modalità in cui è possibile assoggettare alla legge sul lavoro l'assistenza privata a domicilio.
Il Consiglio federale è invitato a presentare un rapporto dettagliato che contenga alcuni esempi di possibili misure per promuovere l'educazione alla cittadinanza in Svizzera. Il rapporto deve fornire una panoramica dei risultati positivi e dei punti deboli nonché alcuni suggerimenti per migliorare l'offerta, basandosi in particolare sulle misure attuate in altri Paesi, per esempio in quelli scandinavi, e tenendo conto della partecipazione al voto per fascia d'età. Nel rapporto vanno inoltre stabilite le condizioni per un sostegno della Confederazione ai Cantoni
Il Consiglio federale è incaricato di creare la base legale necessaria per l'istituzione di autorità statali con facoltà di indagare e intervenire tramite raccomandazioni in materia di parità, in particolar modo nelle imprese.
Presento questa iniziativa parlamentare volta a modificare l'articolo 9 capoverso 3 della legge federale sull'assicurazione per l'invalidità al fine di garantire le prestazioni, in particolare i provvedimenti d'integrazione, per i bambini stranieri nati o divenuti invalidi all'estero e che vivono in Svizzera.
In seguito alle constatazioni fatte sul campo e al lavoro del gruppo di esperti dell'ONU sulle persone di origine africana, presento la seguente iniziativa per lottare contro la discriminazione nel mercato dell'alloggio:
a. le statistiche stilate dall'UST sull'alloggio devono consentire di valutare l'esistenza, la natura e l'entità della discriminazione etnica;
b. occorre istituire una procedura pilota, in una o più regioni o Cantoni e in collaborazione con gli enti pubblici interessati, basata su candidature anonime tramite una piattaforma in linea.
La base giuridica dell'articolo 21 della legge federale relativa alla Convenzione dell'Aia sull'adozione e a provvedimenti per la protezione del minore nelle adozioni internazionali (LF-CAA; RS 211.221.31) dev'essere modificata come segue: "La Confederazione può accordare aiuti finanziari a istituzioni private per: ... c) prestazioni nel campo della ricerca delle origini."
Il Consiglio federale è incaricato di adeguare la legge federale sulla parità dei sessi alla legislazione europea in materia di parità di trattamento tra i sessi nella vita professionale, in particolare per quanto riguarda la parità di trattamento in caso di attività lucrativa indipendente, l'estensione dell'alleviamento dell'onere della prova alla fase dell'assunzione e la protezione dei lavoratori che si adoperano in favore delle vittime di discriminazione.
La discriminazione in sede di reclutamento del personale è un problema sociale. Vari studi scientifici mostrano che questa discriminazione avviene spesso già al primo esame del dossier di candidatura. Ad esempio, le persone con nomi apparentemente stranieri, le madri sole e gli anziani hanno meno probabilità di essere invitati a un colloquio d'assunzione rispetto ad altri, nonostante dispongano delle medesime qualifiche. Un nome "sbagliato" è sufficiente per essere scartato dalla rosa dei candidati, senza che l'autore di questa discriminazione ne sia necessariamente consapevole. (...)
Il Consiglio federale è invitato a stimare, d'intesa con i Cantoni e la Conferenza svizzera delle istituzioni dell'azione sociale (COSAS), quanti aventi diritto rinunciano all'aiuto sociale per timore di una retrogradazione del loro status di soggiorno o di un peggioramento delle loro possibilità di naturalizzazione.