Sintesi dell'articolo
«Les requérants d’asile africains en manque d’assistance juridique de qualité» (francese)
Autor
Alfred Ngoyi wa Mwanza è giurista, specialista in materia di asilo e diritti umani. È il fondatore di BUCOFRAS, un ufficio di consulenza per africani francofoni in Svizzera.
alfred.ngoyi@bucofras.org
In Svizzera, la legislazione e la prassi fanno sì che i richiedenti l’asilo di origine africana incontrino numerose difficoltà a essere riconosciuti come rifugiati. Non potendo beneficiare di un servizio di assistenza legale di qualità, queste persone faticano a convincere le autorità del loro bisogno di protezione e le prove addotte sono spesso ritenute poco attendibili. Per essere presi in considerazione, i documenti presentati devono dapprima essere verificati nei Paesi di origine degli asilanti da avvocati africani di fiducia designati dalle rappresentanze diplomatiche svizzere all’estero e la cui credibilità è giudicata incontestabile dalle autorità svizzere. Questa verifica può richiedere mesi o anni, senza contare le irregolarità commesse da alcuni ispettori, che si limitano a stilare rapporti senza recarsi sul posto. Tutto ciò si ripercuote negativamente sia sulla durata della procedura sia sulle decisioni che devono essere prese.
Un esempio che illustra bene l’inasprimento della legge sull’asilo, riguardante quasi esclusivamente i richiedenti di origine africana, è la soppressione, fra i motivi di asilo, della diserzione. Questa misura colpisce in modo particolare gli Eritrei. I richiedenti l’asilo provenienti dalla Nigeria e dalla Guinea, tacciati indistintamente di essere spacciatori di droga, sono vittime di questi pregiudizi e faticano a ottenere la non esecuzione dell’allontanamento anche nei casi in cui sarebbe giustificata.
I servizi di assistenza legale gratuita, offerti dall’Organizzazione svizzera aiuto ai rifugiati nei centri di registrazione e in tutti i Cantoni, sono estremamente sollecitati. Questo sovraccarico si ripercuote negativamente sui richiedenti l’asilo, poiché spesso l’assistenza è fornita soltanto dopo che l’Ufficio federale della migrazione ha emesso una decisione negativa e i giuristi affiancati agli asilanti non conoscono nulla del Paese di origine dei loro assistiti.