Autore
Eva Wiesendanger è psicologa e giurista e lavora come responsabile supplente del Servizio per la lotta al razzismo.
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Grazie ai programmi d’integrazione cantonali, oggi quasi tutti i Cantoni offrono una consulenza professionale alle vittime di discriminazione razziale. Spesso, però, proprio gli episodi discriminatori più sottili vengono alla luce solo indirettamente.
Spesso chi è vittima di una discriminazione lo è quando attraversa un periodo di difficoltà personali come la perdita di un alloggio o di un lavoro. Questi episodi discriminatori vengono allora alla luce solo indirettamente, per esempio in margine a un colloquio con l’associazione degli inquilini, il sindacato o il servizio sociale scolastico. Se questi enti non sono in grado di reagire in modo appropriato e di reindirizzare gli interessati al servizio competente, anche l’offerta di consulenza più professionale serve a poco.
Per i consultori non specializzati non è sempre facile riuscire a capire se si è di fronte a una discriminazione razziale o no. Possono essere d’aiuto le seguenti tre domande di principio:
Le organizzazioni e i settori specializzati sono tra i più indicati a fornire informazioni e a svolgere un lavoro di sensibilizzazione. Un esempio significativo in proposito è dato dall’associazione professionale svizzera per il lavoro sociale AvenirSocial, la quale ha constatato che anche nel proprio settore capita che gli accenni indiretti a episodi di discriminazione restino inascoltati o che gli operatori si lascino talvolta guidare inconsapevolmente da pregiudizi. Alla luce dell’importante ruolo degli assistenti sociali nel riconoscere i casi di discriminazione e nell’indirizzarne le vittime agli enti competenti, l’associazione, coadiuvata dal Servizio per la lotta al razzismo, ha pubblicato una guida pratica sul tema e, su richiesta, organizza seminari sull’argomento.
Altri esempi si trovano nel settore sanitario. Per esempio la Croce Rossa Svizzera propone offerte di sensibilizzazione ed educazione alla prevenzione della discriminazione razziale; sarebbe opportuno che anche altri settori e organizzazioni seguissero questa via. La tutela dalla discriminazione nel diritto privato, infatti, è complessa e in parte connessa a una certa incertezza del diritto. Perciò è fondamentale che chi subisce una discriminazione razziale possa parlarne dapprima apertamente nel proprio ambiente e poi, se necessario, rivolgersi a una consulenza professionale. Anche questo è un passo importante per garantire a tutti i cittadini l’accesso alla giustizia.
Bibliografia
«Discriminazione razziale e protezione dalla discriminazione nella prassi. Guida pratica per operatori sociali», edita dall’associazione professionale AvenirSocial e dal Servizio per la lotta al razzismo, 2016.
www.slr.admin.ch> Ordinazioni e pubblicazioni> Discriminazione razziale e protezione dalla discriminazione nella prassi – Guida per gli operatori sociali
www.croixrouge.ch> Près de chez vous> Santé/Intégration> Contre le racisme et la discrimination> Dispositifs de lutte contre le racisme dans le système de santé