Sintesi dell'articolo
«Die heutigen Lösungen genügen nicht. Plädoyer für mehr Diskriminierungsschutz im Arbeitsbereich» (tedesco)
Autor
Kurt Pärli è esperto di diritto del lavoro e professore di diritto privato sociale all’Università di Basilea.
kurt.paerli@unibas.ch
Anche se in generale il diritto offre una serie di strumenti per lottare contro le pratiche discriminatorie, quelle previste in particolare dal diritto del lavoro sono insufficienti. L’ideale sarebbe una legge che dia un segnale chiaro e rafforzi la certezza del diritto.
Il Consiglio federale ritiene che il diritto svizzero tuteli sufficientemente dalla discriminazione, ma riconosce che il diritto privato presenta lacune puntuali. Per colmarle è disposto a esaminare in modo approfondito le relative raccomandazioni del Centro svizzero di competenza per i diritti umani. Un atteggiamento che denota poco coraggio. Nel confronto europeo, infatti, la Svizzera non brilla certo per la protezione dalla discriminazione: per esempio non vi sono norme giuridiche che vietano in modo esplicito quella basata sull’età nel mondo del lavoro. La situazione non è migliore nemmeno per chi subisce svantaggi nella vita professionale a causa di una disabilità, delle origini o del colore della pelle. Gli strumenti previsti dal diritto non bastano: le difficoltà maggiori sono imputabili al fatto che manca un alleggerimento dell’onere probatorio e che le sanzioni sono praticamente inesistenti.
Occorrerebbe dunque una legge che stabilisca in modo chiaro quali gruppi di persone vadano protetti, così come i motivi, le situazioni e le modalità della protezione. Una normativa di questo tipo richiederebbe un lungo iter politico, ma ne varrebbe la pena. Un’altra soluzione potrebbe essere l’integrazione di altre caratteristiche personali nel divieto di discriminazione per motivi di genere, sancito dalla legge federale sulla parità dei sessi e che si applica a tutte le fasi dei rapporti di lavoro. Tra le caratteristiche da considerare prioritariamente vi sarebbero la razza e l’origine etnica, la disabilità, l’età e l’orientamento sessuale.