TANGRAM 40

Ostilità verso i musulmani: aspetto di un conflitto più profondo

Sintesi dell'articolo
«Konfliktthema Muslimfeindlichkeit. Gesellschaftlicher Kontext, Kritik, Gegendiskurse» (tedesco)

Autor

Hansjörg Schmid è professore di etica interreligiosa e direttore del Centro svizzero Islam e società dell’Università di Friburgo.
hansjoerg.schmid@unifr.ch

Come in molti altri Paesi, anche in Svizzera è diffusa una disistima dei musulmani e dell’Islam che può senz’altro essere definita come «ostilità verso i musulmani». Il fenomeno è riconducibile a visioni dell’Islam caratterizzate da un’eccessiva focalizzazione su elementi religiosi. Nel presente contributo, l’ostilità verso i musulmani è intesa come un aspetto del conflitto tra secolarismo e religione in una società post secolare in cui la religione perde e guadagna terreno ad un tempo. I confini tra critica alla religione e ostilità verso i musulmani sono quindi sfumati.

I musulmani, tuttavia, non sono soltanto vittime passive dell’ostilità nei loro confronti, ma anche soggetti attivi in molti settori sociali, come dimostra per esempio con il loro impegno in associazioni volontarie. Basti pensare al progetto «Organizzazioni musulmane in quanto attrici sociali» del Centro svizzero Islam e società dell’Università di Friburgo, che prevede workshop con partner musulmani su diverse questioni della partecipazione sociale – dalle attività giovanili all’assistenza spirituale alla prevenzione. Emerge così un’altra immagine dell’Islam – un’immagine in cui non ci sono soltanto difetti, ma anche risorse. I musulmani hanno la possibilità di definire essi stessi la loro identità, i loro usi e la loro religione. E non deve naturalmente mancare il dibattito sulla visione critica dell’Islam: sottrarsi al confronto significherebbe infatti soltanto dar ragione ai detrattori.