TANGRAM 42

I progetti di prevenzione del razzismo e i progetti d’integrazione degli stranieri agiscono sullo stesso fronte?

Autori

Yves de Matteis e Laurent Tischler lavorano come incaricati di progetto al BIE.
yves.dematteis@etat.ge.ch
laurent.tischler@etat.ge.ch

Quali sono le specificità di un progetto di prevenzione del razzismo rispetto a un progetto d’integrazione? Quali sono le buone pratiche nella lotta al razzismo? Due domande regolarmente poste agli uffici per l’integrazione degli stranieri, responsabili anche della prevenzione del razzismo. Due domande che dimostrano come, nella prassi, i confini e le correlazioni tra politiche d’integrazione e di lotta al razzismo non siano ancora ben compresi. In realtà, anche se ogni settore merita una propria attuazione, questi due settori sono indissociabili.

Come gli altri servizi specializzati, l’Ufficio per l’integrazione degli stranieri (BIE) del Cantone di Ginevra si occupa del rapporto tra le politiche d’integrazione e la prevenzione del razzismo. Che cosa differenzia, nella pratica, i progetti in questi due settori? I progetti d’integrazione si focalizzano sull’accesso alle prestazioni e sulla partecipazione dei migranti a diversi ambiti della vita (occupazione, educazione, alloggio, politica ecc.). I progetti di prevenzione del razzismo, invece, mirano a prevenire o eliminare le disparità nell’accesso a questi ambiti e a combattere il razzismo e i pregiudizi.

Sebbene diversi, questi obiettivi sono indissociabili. Non basta garantire l’accesso agli ambiti della vita, occorre offrire anche la possibilità di parteciparvi su base paritaria. A tal fine vanno abbattuti gli ostacoli, riducendo o addirittura eliminando le discriminazioni, in particolare quelle legate all’etnia, alla nazionalità o alla religione. Per evitare di dissolvere la prevenzione del razzismo in progetti d’integrazione più ampi, le misure devono inoltre essere chiaramente delimitate. Senza questa delimitazione sono messe a repentaglio, e si rischia di impiegare più tempo a dimostrare che il razzismo c’è, piuttosto che a discutere i meccanismi in gioco e a sviluppare strategie di lotta adeguate.

Esempi di progetti di lotta al razzismo realizzati a Ginevra

Per illustrare queste teorie riportiamo tre esempi di progetti di prevenzione del razzismo sostenuti negli ultimi anni. Nel 2017 è stata organizzata una giornata dedicata alla discriminazione razziale nel mondo del lavoro con stand informativi, testimonianze, proiezione di un documentario, una tavola rotonda con specialisti e occasioni di convivialità per favorire le discussioni informali. Nel 2016 tre classi di una scuola media superiore sono state incaricate, nel quadro di un progetto, di raccogliere commenti razzisti su Internet. Con l'aiuto di professionisti, i commenti sono confluiti in una serie di manifesti esposti nello spazio pubblico, dove gli studenti hanno registrato le reazioni dei passanti. Infine, come ultimo esempio, citiamo una serie di iniziative per mostrare come i musulmani (spesso descritti come un blocco monolitico) incarnino realtà diverse: porte aperte alle moschee di Ginevra, un’esposizione sugli albanesi musulmani che hanno salvato gli ebrei d’Albania dai nazisti e una conferenza sulle specificità dei musulmani nei Balcani. Da notare che questi tre progetti erano focalizzati su una discriminazione specifica (mondo del lavoro), su un pubblico specifico (giovani), oppure su una popolazione vittima di pregiudizi (musulmani).