TANGRAM 38

L’accesso alla Corte europea dei diritti dell’uomo

Sintesi dell'articolo
«L’accès à la Cour européenne des droits de l’homme» (francese)

Autori

Professoressa ordinaria all’Università di Ginevra, Maya Hertig è specializzata in diritto costituzionale svizzero, europeo e comparato e nel settore della protezione dei diritti umani. È membro della Commissione federale contro il razzismo e del Comitato internazionale della Croce Rossa.
Maya.Hertig@unige.ch

Avvocato stagista, Julien Marquis sta concludendo una tesi di dottorato sulla legittimazione a intentare causa dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo all’Università di Ginevra.
jmarquis@avocats.ch

Adire la Corte europea non è facile: soltanto il 5 per cento circa delle denunce si conclude con una sentenza. Le altre non soddisfano i requisiti.

Soltanto chi è stato direttamente vittima di discriminazione, che si tratti di una persona fisica o di una persona giuridica, può sporgere denuncia. In altre parole, le ONG possono denunciare soltanto le violazioni di cui sono oggetto in quanto organizzazioni, ma non sono legittimate a difendere diritti altrui. Possono tuttavia assistere terzi nelle loro denunce.

Va tuttavia osservato che la Corte è spesso flessibile nell’interpretazione di questa norma. Recentemente, per esempio, ha ritenuto ammissibile la denuncia di pubblicazioni dal contenuto ingiurioso per una determinata comunità etnica da parte di suoi appartenenti non personalmente oltraggiati.