TANGRAM 37

La scuola friburghese al servizio dell’integrazione e della prevenzione della discriminazione

Sintesi dell'articolo
«Service de Contact Ecole – Parents migrants
(SCPEM) : construire un « pont »
(francese)

Autor

Antoinette de Weck siede nel consiglio comunale ed è deputata in Gran Consiglio.
Antoinette.deWeck@ville-fr.ch

Paulo Wirz è responsabile del KSMF/SCEPM.
Paulo.Wirz@ville-fr.ch

n Svizzera, un allievo su quattro proviene da una famiglia con un retroterra migratorio. La Città di Friburgo ha ideato un dispositivo innovativo per favorire l’integrazione dei bambini migranti e garantire loro pari opportunità.

Per salvaguardare la coesione sociale ed evitare il sorgere di ghetti è indispensabile assicurare l’integrazione scolastica dei bambini migranti. Questo processo è anche un vettore d’integrazione globale poiché, attraverso i ragazzi, si raggiungono pure i genitori.

Il successo dell’integrazione dipende dai legami tra gli attori (allievi, genitori, insegnanti ecc.) e dalla condivisione di determinati valori. Allo scopo di istaurare un legame tra le famiglie migranti e l’universo a volte complesso della scuola, la Città di Friburgo, in cui oltre il 35 per cento della popolazione è di origine straniera, ha istituito il Servizio di contatto scuola – genitori migranti KSMF/SCEPM.

Il KSMF/SCEPM interviene in tre fasi: accoglie le famiglie (primo contatto), fornisce loro informazioni sul sistema scolastico, sui diritti e i doveri di ciascuno e assicura loro un’assistenza continua. Il KSMF/SCEPM è anche un servizio di consulenza, di discussione e di mediazione cui ricorrono sia i genitori sia i professionisti (insegnanti, psicologi scolastici ecc.). L’iniziativa è coronata da successo visto che in molti casi alla fine della scuola dell’obbligo due o tre dei cinque migliori allievi hanno un retroterra migratorio.