TANGRAM 46

Opinion

Combattere l’esclusione mediante l’integrazione nel mercato del lavoro e la formazione professionale

Autori

Dieter Kläy è responsabile dei dossier mercato del lavoro e formazione professionale all’USAM, nonché membro della Commissione federale della migrazione CFM, d.klaey@sgv-usam.ch.

Ruedi Horber è membro della Commissione federale contro il razzismo CFR, r.horber@gmx.ch

Con il suo impegno a favore dell’integrazione nel mercato del lavoro e nella formazione professionale, l’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), quale principale associazione mantello dell’economia svizzera, fornisce un grande contributo alla prevenzione della discriminazione e del razzismo strutturale. Tuttavia, è contraria a nuove normative e quote imposte dallo Stato in materia di assunzioni.

Molte aziende, ma anche istituzioni della formazione professionale come organizzazioni del mondo lavoro e scuole professionali, adottano misure efficaci contro la discriminazione e le idee razziste.

L’integrazione nella società in generale e nel mondo del lavoro in particolare è un processo complesso ed essenzialmente individuale. La società chiede che i datori di lavoro e le istituzioni della formazione professionale si adoperino a favore dell’integrazione. Tuttavia, anche le persone provenienti da ambienti culturali stranieri devono fare la loro parte per integrarsi come individui; a tale scopo necessitano innanzitutto di un sostegno personalizzato.

Il successo dell’integrazione nel mondo del lavoro dipende da molti fattori, tra questi i più importanti sono: 1. la conoscenza di una lingua nazionale a un livello che permetta di accedere al mercato del lavoro; 2. la disponibilità ad accettare un lavoro, a seguire una formazione o un perfezionamento e ad anteporre i relativi obiettivi; 3. la disponibilità a rispettare il nostro ordine sociale liberale e ad adeguarsi alla nostra cultura del lavoro e alle sue regole.

Negli ultimi anni diversi settori, come quello alberghiero, della ristorazione o delle pulizie, hanno avviato progetti per l’integrazione nel mercato del lavoro i cui contenuti didattici mirano a facilitare l’accesso a un apprendistato CFP (certificato federale di formazione pratica) o AFC (attestato federale di capacità). In questo contesto, l’USAM ha pubblicato una guida all’integrazione professionale già nel 2001.

Dall’agosto del 2018, il programma pilota «Pretirocinio d’integrazione» offre ai rifugiati e alle persone ammesse provvisoriamente una preparazione mirata e orientata alla pratica in vista di un apprendistato professionale. Dall’inizio della crisi ucraina possono accedervi anche le persone con lo statuto di protezione S. L’USAM e numerosi settori si stanno impegnando negli organi pertinenti per l’ulteriore sviluppo di questo programma.

Un ruolo particolare, ai fini dell’integrazione, spetta infine alle agenzie private di collocamento e prestito di personale: la fornitura di personale a prestito consente di utilizzare ancora meglio il potenziale dei lavoratori stranieri.

Migliorare le qualifiche per prevenire la discriminazione

L’USAM sostiene l’obiettivo strategico di migliorare l’integrazione nel mondo del lavoro della manodopera disponibile con un retroterra migratorio. Una formazione o un perfezionamento professionale solido può garantire il mantenimento dell’idoneità al mercato del lavoro per molti anni.
In collaborazione con le organizzazioni del mondo del lavoro, negli ultimi anni l’USAM ha compiuto numerosi sforzi per migliorare le qualifiche dei lavoratori, già a partire dalla scelta della professione. Per esempio, per semplificare le ricerche e confrontare tra loro i diversi mestieri, ha raccolto i profili dei requisiti scolastici per circa 200 professioni corredandoli di situazioni tipiche del quotidiano lavorativo. Ha inoltre appoggiato l’introduzione di un attestato individuale delle competenze (ADC), rilasciato alle persone con abilità prevalentemente pratiche che concludono una formazione professionale di base di due anni con un certificato federale di formazione pratica (CFP). Questo sistema permette di registrare con una procedura standardizzata le competenze acquisite durante la formazione e di riportarle in un documento riconosciuto.

L’USAM si assume inoltre la propria responsabilità in termini di sensibilizzazione e informazione permanenti sui temi della formazione professionale (superiore), del perfezionamento e del bilancio della situazione.

L’integrazione più agevole possibile sul posto di lavoro o nella formazione professionale e nel perfezionamento consente di prevenire il razzismo strutturale e la discriminazione. La possibilità di svolgere un lavoro riconosciuto infonde fiducia in sé stessi e conferisce prestigio sociale. Tuttavia, la responsabilità del successo dell’integrazione è anche del singolo individuo. L’apprendimento di una lingua nazionale e la disponibilità a fare propria la cultura del lavoro locale per quanto riguarda l’atteggiamento e la puntualità favoriscono l’integrazione e proteggono dall’esclusione. L’USAM è invece contraria all’introduzione di quote in materia di assunzioni o di altre normative imposte dallo Stato.